mercoledì 9 marzo 2011

La Merkel alla prova della Sassonia

Wolfgang Böhmer (CDU), presidente del Sachsen-Anhalt

Dopo la tornata elettorale di Amburgo del 20 febbraio, che ha visto il ritorno al governo della SPD dopo un decennio nella seconda città tedesca per dimensione dopo Berlino, il lungo anno elettorale della Germania va incontro al suo secondo appuntamento, nel land orientale del Sachsen-Anhalt, dove si voterà il 20 marzo.

Il presidente uscente è Wolfgang Böhmer (CDU), che regge una Große Koalition CDU/SPD. Questo posiziona il land tra gli elementi neutrali del Bundesrat, a cui la regione offre quattro parlamentari.
Il Sachsen-Anhalt può essere considerato, osservando la sua storia, uno swing state: le elezioni tenutesi a partire dalla riunificazione tedesca hanno infatti visto l'alternanza di presidenti e governi di differenti colori e composizioni.
Si è passati dalla coalizione prettamente conservatrice nero-gialla dei primi anni a governi socialdemocratici di minoranza con e senza i Grünen e con l'appoggio esterno della sinistra radicale, per poi tornare a governi conservatori ed infine alla Große Koalition attuale.

Il Sachsen-Anhalt ha una popolazione di circa 2,4 milioni di abitanti (quasi il 3% della popolazione della Germania), e con un PIL che è circa il 2% di quello tedesco ed un peso al Bundesrat pari a poco meno del 6% del totale può essere paragonabile ad una regione come la Sardegna o il Friuli Venezia Giulia.

Le ultime elezioni regionali hanno visto imporsi la CDU come primo partito con il 36% dei voti, seguita dalla Linke al 24% e dalla SPD al 21%.
Nei lander dell'ex-DDR generalmente ha meno valore la conventio ad excludendum contro la Linke che vige nelle regioni più occidentali del Paese, e proprio la forza della Linke rischia di essere il fattore determinante delle elezioni del 20 marzo.

Trend elettorale a febbraio 2011 nel Sachsen-Anhalt

I trend registrati dalla Infratest Dimap nel mese di febbraio 2011 mostrano la Linke come secondo partito del land, come nel 2006, ma molto più vicino alla CDU, avanti di sei punti percentuale. Al tempo stesso, la SPD appare in ascesa e si trova a tre punti dalla Linke al 23%.
Le due forze di sinistra, che potrebbero contare anche sui Grünen dati al 7%, sarebbero quindi maggioritarie, ma i rapporti di forza tra i partiti escluderebbero un governo rosso-verde con appoggio esterno della Linke, e anzi richiederebbero espressamente che, in una coalizione rosso-rosso-verde, la scelta del presidente del land toccasse proprio alla formazione di La Fontaine, schieramento di maggioranza nella coalizione.
Ad Hamburg, valutando i risultati reali delle elezioni del 20 febbraio rispetto ai sondaggi della Infratest Dimap, si nota come la SPD sia stata sottostimata di circa 3 punti, e la Linke e la FDP di uno, mentre la CDU è stata sovrastimata di un punto ed i Grünen di due. Volendo applicare simili margini di errore ai sondaggi a disposizione per il Sachsen-Anhalt si vede come i valori riportati denotino una situazione in realtà ancora molto fluida ed incerta, soprattutto tenendo conto che ormai è passato quasi un mese dall'ultimo rilevamento.

Preferenze dirette per i candidati alla presidenza

L'opzione di un presidente Linke, come mostra il grafico di consenso ai candidati, appare tuttavia sgradita alla maggior parte degli elettori del Sachsen-Ahnalt; malgrado la forza elettorale della Linke come partito, solo una minoranza del 10% degli elettori vedrebbe di buon occhio un presidente appartenente a tale schieramento, segno di come la Linke non sia stata ancora del tutto metabolizzata nel sistema politico del land come forza di governo.

Linke e comunismo nella percezione dell'elettorato

Un particolare sondaggio condotto sempre dalla Infratest Dimap mostra infatti come per il 35% del campione elettorale tra gli obiettivi della Linke vi sia l'esplicito ritorno al regime comunista, cifra che diventa maggioranza assoluta tra gli elettori della CDU, ed è al di sopra del 30% anche tra i simpatizzanti degli altri partiti di centrosinistra.

La forza di CDU e SPD è tale da rendere quindi estremamente probabile una riedizione della Große Koalition del 2006, con un presidente CDU e l'esclusione della Linke dal governo del land.
In questo scenario non vi sarebbero ripercussioni significative a livello nazionale, dal momento che la regione resterebbe tra gli elementi neutrali del Bundesrat.

I pericoli maggiori per la Merkel potrebbero venire da un rafforzamento della SPD: se i socialdemocratici superassero la Linke e diventassero primo partito di centrosinistra, l'ipotesi di una coalizione rosso-rosso-verde a guida SPD sarebbe un'alternativa perseguibile - se si osservano i consensi specifici per i candidati alla presidenza, per di più gradita all'elettorato - e anzi preferibile per la SPD rispetto alla Große Koalition: il passaggio di quattro elementi del Bundesrat dalla neutralità all'opposizione per il governo federale renderebbero ancora più precario un governo già provato dalle elezioni amburghesi e dallo scandalo dell'ex ministro Karl-Theodor zu Guttenberg, mentre il risultato elettorale avrebbe sicuramente impatti non trascurabili nella tornata successiva, il 27 marzo in Rheinland-Pfalz e nella roccaforte nera del Baden-Württemberg.

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