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Aprile 2013 può considerarsi con buona ragione il mese in cui si è deciso in tutto e per tutto il destino politico dell'Italia, con la rielezione di Giorgio Napolitano al Quirinale, il doppio siluramento di Marini e Prodi, le sommosse popolari di OccupyPD fino ad arrivare al Governo Letta.
La copertura mediatica del periodo, reperibile a questo link, evidenzia lo spazio destinato alle varie forze politiche ed istituzionale in quel delicatissimo passaggio, fondamentale per comprendere gli attuali equilibri politici.
Dati AGCom aprile 2013 |
Dati AGCom 2013 aggregati per mese |
Nel mese di aprile le ore di informazione politica sono in calo rispetto a marzo attestandosi su un comunque alto valore di 432 ore. Se si osserva tuttavia che nel corso di questo mese sono intercorsi appuntamenti istituzionali di indubbia importanza, dotati quindi di una copertura mediatica oggettivamente dovuta, il calo rispetto al mese precedente diventa ancora più evidente.
Confermando il rapporto intercorso anche tra i primi due mesi dell'anno, appare evidente come i media italiani tendano a gonfiare le ore politiche nei momenti di incertezza, per poi ridurre la copertura nel momento in cui i nodi si sciolgono e si vedono finalmente i risultati. Si tratta di una tendenza di netta prevaricazione della speculazione sull'analisi, un evidente vulnus dell'informazione italiana che ha non poche responsabilità nella formazione politica stessa della popolazione.
Osservando l'analisi dei dati, appare un evidentissimo predominio del PD, che da solo arriva ad un terzo della copertura totale dei TG del mese. Si tratta di un valore stellare e con ogni probabilità senza precedenti. I democratici hanno tuttavia poco da gioire per questo risultato: aprile 2013 è il mese in cui l'idea del "governo del cambiamento" teorizzata da Bersani è miseramente naufragata, in cui il PD ha dato prova di una fragilità e di un correntismo indegni di un partito politico, in cui ha bruciato il proprio fondatore e uomo simbolo dalla corsa al Quirinale, in cui le sedi sono state occupate da militanti in rivolta contro le scelte di una dirigenza votata alla mera e sterile autoconservazione.
Il dramma del PD è stato quindi ripreso e amplificato dai TG di tutte le reti, togliendo spazio a pressoché ogni altra formazione politica.
Tra le altre formazioni, appare particolarmente degna di nota la conferma del M5S come seconda forza televisiva anche in aprile: sia pure per una manciata di centesimi di punto percentuale, la formazione grillina supera il PdL. Rispetto al mese precedente, il recupero del partito di Berlusconi rispetto a quello di Grillo è tuttavia sintomatico del progressivo spostamento di attenzione del PD dall'una all'altra formazione nella sua frenetica ricerca di un partner di governo.
Dati AGCom aprile 2013 aggregati per area politico-culturale |
Dati AGCom 2013 aggregati per area politico-culturale |
La coalizione di centrosinistra si trova quindi nettamente maggioritaria su tutte le reti televisive, con margini che vanno dai 10 ai 25 punti percentuale sui diretti concorrenti, centrodestra e MoVimento 5 Stelle.
È da osservare che sebbene il MoVimento 5 Stelle superi - seppure di poco - il PdL, l'equilibrio viene ribaltato considerando il centrodestra nel suo complesso, che si posiziona ovunque come seconda coalizione ad eccezione di TGCOM24, dove è appunto la formazione grillina a rubare la seconda piazza ai berlusconiani.
Completamente assente dallo scenario il centro montiano, ridotto ai minimi termini da un risultato elettorale che ha sancito de facto l'ininfluenza sulle sorti della formazione del nuovo esecutivo: solo sul TG1 la coalizione del Professore supera infatti la pur modesta soglia del 5%, un tonfo di una decina abbondante di punti percentuale se raffrontato con i valori altisonanti della campagna elettorale.
Osservando i singoli canali spicca il dato di Rainews, in cui il centrosinistra nel suo complesso supera il 50% del tempo televisivo complessivo; il centrodestra sfiora il 40% solo su Studio Aperto, mentre il M5S presenta un andamento piuttosto curioso: nettamente sotto il 20% su tutte le reti Rai e sui tre principali TG Mediaset, e ben al di sopra di tale soglia su Sky, reti Telecom e TGCOM24.
Dati AGCom aprile 2013 aggregati per Istituzioni-Maggioranza-Opposizione |
Dati AGCom 2013 aggregati per Istituzioni-Maggioranza-Opposizione |
I dati che evidenziano la distribuzione del tempo politico in temrini di opposizione, maggioranza e istituzioni si mostrano simili a quelli del mese di marzo: le forze di maggioranza, spinte dal PD, salgono del 4%, a discapito di opposizione e istituzioni in calo entrambi del 2%.
Questo immobilismo numerico è però un falso indicatore, in quanto si deve ricordare come in realtà questo calo del tempo istituzionale sia avvenuto proprio nel mese in cui si è arrivati all'elezione del Presidente della Repubblica, quindi in un periodo in cui il tempo istituzionale doveva essere per ovvie ragioni molto più alto rispetto ai mesi precedenti e successivi.
La crisi del PD è in ultima analisi il leit-motiv dell'aprile 2013, una crisi in qualche modo dirimente e che ancora cova sotto le ceneri, e che solo il Congresso potrà in qualche modo dirimere una volta per tutte, dando a questo partito un volto ed una collocazione finalmente univoci - quali che si troveranno ad essere.
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