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Domenica 12 e lunedì 13 giugno si vota per i quesiti referendari relativi a legittimo impedimento, acqua pubblica ed energia nucleare. Le ultime consultazioni referendarie hanno avuto esiti amari per i comitati proponenti, terminando invariabilmente sotto il quorum dall'ormai lontano 1995 (con l'eccezione del 2006 quando tuttavia il quorum non era richiesto trattandosi di un referendum non abrogativo).
Attraverso il servizio offerto dai siti istituzionali dei principali Comuni italiani, viene riproposto l'andamento dell'affluenza ai seggi in tali città nei casi degli eventi referendari del 2009, gli ultimi svoltisi in ordine di tempo. Data la presenza di più quesiti, i valori di riferimento sono da intendersi come valori medi. Infine, tali valori sono stati messi a rapporto con l'affluenza registrata sull'intero territorio nazionale.
Affluenza ai referendum 2009 nelle principali città italiane e dato medio nazionale |
Per alcune città, purtroppo, non sono stati messi a disposizione - né sono state individuate in merito fonti attendibili - i valori dell'affluenza delle rilevazioni intermedie.
Via via che verranno resi noti dal Ministero dell'Interno e dai siti istituzionali dei Comuni i dati relativi all'affluenza, verranno pubblicate tabelle sia relative ai dati 2011, sia comparative rispetto ai risultati del 2009.
In particolare destano particolare interesse le due città simbolo dei ballottaggi delle amministrative, Milano e Napoli; sulla base del confronto tra queste città e le altre prese in esame, e anche sul raffronto di questi due Comuni con il 2009, sarà possibile comprendere se il vento di cambiamento che ha portato al potere Pisapia e De Magistris era da intendersi un fenomeno circoscritto all'amministrazione comunale o se siamo invece in presenza di un cambio di rotta più ampio dal punto di vista geografico e culturale.
Anche Bari, Bologna e Torino sono da tenere d'occhio, in quanto si potrà capire se la spinta referendaria avrà sufficiente forza anche senza l'impulso dato dai ballottaggi, tenutisi in quelle città nel 2009 lo stesso giorno dei referendum.
Domenica 12 giugno ore 12
Affluenza ai referendum 2011 nelle principali città italiane e dato medio nazionale (domenica 12/06/2011 ore 12:00) |
Raffronto 2011 su 2009 dell'affluenza ai referendum nelle principali città italiane e dato medio nazionale (domenica 12/06/2011 ore 12:00) |
Come mostrano le tabelle, rispetto al 2009 l'affluenza risulta essere quasi triplicata a livello nazionale, e anche nelle città campione spiccano segni positivi ovunque - almeno ove possibile eseguire il raffronto. Firenze, con il 18%, risulta essere la città con maggiore partecipazione in senso assoluto, mentre Genova è quella che fa registrare il maggior incremento rispetto alle precedenti consultazioni.
Molto importante, soprattutto in virtù della popolazione, è anche il +10% rispetto al 2009 fatto segnare da Roma.
Milano e Napoli ottengono risultati molto simili, poco sopra il 10%. Se per la prima città il valore è positivo ma non eclatante, per la seconda il dato è di tutto rispetto e quasi supera l'affluenza definitiva del 2009.
Come prevedibile invece Bologna e Torino sono le città che mostrano gli incrementi più contenuti, proprio in virtù del fatto che nel 2009 la consultazione referendaria era abbinata al turno di ballottaggio delle amministrative.
Domenica 12 giugno ore 19
Affluenza ai referendum 2011 nelle principali città italiane e dato medio nazionale (domenica 12/06/2011 ore 19:00) |
Raffronto 2011 su 2009 dell'affluenza ai referendum nelle principali città italiane e dato medio nazionale (domenica 12/06/2011 ore 19:00) |
Al secondo rilevamento prosegue il buon andamento dell'affluenza a livello nazionale, con un rapporto ancora sopra il 2,5 rispetto alla partecipazione registrata nel 2009.
Firenze e Bologna, tra le città principali, sono quelle che fanno registrare i valori più alti di affluenza, posizionandosi sopra il 40%, seguite da Genova e Torino e Roma. Malgrado la trasversalità dei temi trattati, la politicizzazione dei quesiti tende con ogni evidenza a portare al voto le città con tradizioni maggiormente di sinistra. Genova e Roma sono inoltre le città con il maggior incremento di voti rispetto al 2009, come già evidenziato nel rilevamento delle ore 12:00.
Le differenze dell'affluenza tra sud e nord iniziano invece ad apparire rilevanti: rispetto alla media nazionale, tutte le città del centronord ottengono risultati migliori, quelle del sud peggiori: particolarmente significativo a questo proposito il dato di Bari, che come Bologna, Firenze e Torino nel 2009 aveva i ballottaggi delle amministrative. Mentre nelle tre città del centronord il dato del 2009 verrà con ogni probabilità sbaragliato, il capoluogo pugliese si ferma ad un modesto 26%, che rischia di renderlo - purtroppo per Bari non sono disponibili i dati parziali delle precedenti consultazioni - una delle pochissime città in calo rispetto al 2009.
In particolare, la forchetta tra Milano e Napoli, che alle 12:00 erano appaiate, è ora di oltre il 6%, sebbene rispetto al 2009 Napoli abbia visto un incremento clamoroso, vicino al 20%.
In alcune città (Roma, Napoli, Palermo, Genova, Catania) i dati delle 19:00 sono superiori dei dati definitivi del 2009, e con ogni probabilità anche Torino e Milano raggiungeranno questo obiettivo nel rilevamento delle ore 22:00.
Domenica 12 giugno ore 22:00
Affluenza ai referendum 2011 nelle principali città italiane e dato medio nazionale (domenica 12/06/2011 ore 22:00) |
Raffronto 2011 su 2009 dell'affluenza ai referendum nelle principali città italiane e dato medio nazionale (domenica 12/06/2011 ore 22:00) |
Nella terza ed ultima rilevazione del primo giorno di votazioni l'affluenza supera la soglia psicologica del 40% (41,12 medio sui quattro quesiti), rendendo il raggiungimento del quorum un'eventualità ormai realmente plausibile. I principali dubbi sulla riuscita della consultazione riguardano l'affluenza del voto estero: se questa fosse nulla, la partecipazione sul territorio nazionale dovrebbe superare il 53%, se fosse - come vorrebbero alcune indiscrezioni - intorno al 25%, in Italia dovrebbero recarsi alle urne il 51,8% degli aventi diritto circa. Le principali proiezioni dell'affluenza vedono una partecipazione intorno al 52%, quindi ben al di sotto della reale soglia di sicurezza.
Entrando nel dettaglio dei risultati conseguiti nelle singole città spiccano i dati di Firenze e Bologna, che hanno superato il quorum con diverse ore di anticipo sulla chiusura dei seggi. Molto vicine al 50% anche Genova, Roma e Torino.
Con l'eccezione di Bologna e Bari, tutte le città scelte come campione hanno superato l'affluenza definitiva del 2009, ma mentre per il capoluogo emiliano il sorpasso pare ormai certo, per quello pugliese sembra molto difficile replicare il 54% di due anni fa.
La forbice apertasi nel corso del pomeriggio tra Milano e Napoli, le due città sorvegliate speciali a causa delle recenti amministrative, è rimasta costante in questa terza tranche di voto, attestandosi intorno al 7%.
Genova e Roma si confermano, in linea con i rilevamenti precedenti, come le città che hanno fatto registrare i maggiori incrementi rispetto al 2009.
A livello generale, infine, resta inalterata la forbice nord-sud che vede le città del centronord costantemente al di sopra della media nazionale e quelle meridionali stabilmente al di sotto.
Lunedì 13 giugno 2011 ore 15:00
Affluenza ai referendum 2011 nelle principali città italiane e dato medio nazionale (lunedì 13/06/2011 ore 15:00) |
Raffronto 2011 su 2009 dell'affluenza ai referendum nelle principali città italiane e dato medio nazionale (lunedì 13/06/2011 ore 15:00) |
Quorum raggiunto, e ampiamente superato. Con un 57,01% medio di affluenza sui quattro quesiti sul territorio nazionale, diventa inoltre inutile il conteggio del voto degli Italiani all'estero ai fini del raggiungimento della soglia. Il risultato è stato ampiamente superiore alle previsioni delle ore 22:00 della domenica, che si attestavano sul 52% circa. Trentino Alto Adige, Emilia Romagna, Toscana e Marche sono state le regioni che hanno trainato l'affluenza, ben oltre il 60%. Un altro dato estremamente importante è che il quorum è stato raggiunto in tutte e venti le regioni italiane.
Esaminando le prime dieci città italiane, si nota come in sette su dieci sia stata superata la soglia del 50%, con Palermo e Napoli comunque molto vicine a tale livello. Cinque città (Roma, Torino, Genova, Bologna, che ha sfondato quota 65%, e Firenze) hanno inoltre superato il 60% di affluenza. Proprio Genova e Roma sono state le città che hanno fatto registrare l'avanzamento maggiore rispetto al 2009.
L'unica città che ha mostrato un arretramento rispetto alle precedenti consultazioni è stata Bari, dove è mancato l'effetto traino delle elezioni amministrative.
Rispetto ai precedenti rilevamenti si attenuano le differenze nord-sudm sia pure in un contesto che vede il centronord del Paese decisamente sopramedia: Milano finisce solo un punto sopra Bari e tre sopra Napoli; alle 22:00 di domenica i punti di differenza erano rispettivamente cinque e sette.
Per la prima volta da sedici anni si raggiunge quindi il quorum in un referendum abrogativo, tra l'altro con un'affluenza mai più toccata in questo genere di consultazioni dal lontano 1985. Un altro segno, se ancora ve n'era bisogno, che l'atmosfera in Italia è veramente cambiata.
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