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Se maggio è stato il mese delle amministrative, giugno si può ben dire che sia stato il mese dei referendum su acqua, nucleare e legittimo impedimento, dal momento che la campagna elettorale per le consultazioni e l'analisi dello straordinario risultato raggiunto hanno tenuto banco, mediaticamente parlando, per l'intero mese.
Da alcuni giorni sono disponibili i dati AGCom relativi al pluralismo politico e istituzionale di questo sesto mese del 2011.
Il dato dell'informazione complessiva continua sull'anomalia registrata a maggio: sebbene in risalita a quasi 170 ore in giugno rispetto alle 154 del mese precedente, il valore è ancora piuttosto basso, circa 10 ore in meno della media ottenuta sui primi sei mesi dell'anno. Che i mesi elettorali siano anche tra i meno coperti televisivamente è un dato rilevante; l'analisi di casistiche future, ad iniziare dalle prossime elezioni regionali in Molise, permetterà di capire se vi è una correlazione tra l'esito degli appuntamenti elettorali e la loro copertura mediatica.
Dati AGCom giugno 2011 |
Giugno è il mese della Lega Nord e dell'Italia dei Valori, stando ai numeri. La formazione di Bossi supera il PD e diventa secondo partito in TV, mentre Di Pietro raccoglie i frutti dell'appoggio al referendum per raggranellare percentuali rilevanti dopo la sostanziale stabilità dei mesi scorsi. Soffre il PD, che ottiene il suo peggior risultato da inizio anno, mentre il PdL in discesa si riavvicina a quote che gli sono più consone.
Dati AGCom giugno 2011 aggregati per Istituzioni - Maggioranza - Opposizione |
Osservando l'istogramma della ripartizione temporale tra istituzioni, maggioranza e opposizione si nota un maggiore come le prime abbiano ripreso il loro ruolo di parte dominante in TV, e di unica sopra la media (41,42%, comunque il secondo risultato più basso da inizio anno). A farne le spese è l'opposizione, relegata a meno del 27% del tempo, mentre la maggioranza appare sostanzialmente in linea con i dettami della par condicio al 32%. Il Presidente del Consiglio passa da 10 a 25 ore di presenza televisiva, mentre il Governo sale da 18 a 24; un incremento di oltre 30 ore che di fatto riempie completamente l'incremento complessivo di tempo di informazione tra maggio e giugno.
Dati AGCom 2011 aggregati per Istituzioni - Maggioranza - Opposizione |
Osservando l'andamento mensile del dato, giugno risulta essere il secondo periodo più equilibrato dell'anno, dopo maggio. Pare - ma saranno i prossimi mesi a delinare il quadro con maggiore chiarezza - tuttavia che la situzione verso cui ci si sta muovendo veda l'opposizione come unica vittima dell'ingombranza mediatica istituzionale: se ad inizio anno era la maggioranza parlamentare a fare maggiormente le spese dello strapotere di Governo e Presidente del Consiglio, a giugno è l'opposizione a vedere ridotti i propri spazi. Questa nuova situazione è per molti versi peggiore di quella vecchia a parità di proporzioni numeriche, in quanto maggioranza e istituzioni hanno lo stesso colore politico, mentre la quota dell'opposizione è di fatto l'unica legata al dissenso vero e proprio.
L'aumento dell'area istituzionale è dovuto espressamente ad una ripresa del campo da parte di Governo e - soprattutto - Presidente del Consiglio, che passano dal 18,72% di maggio al 28,66%; nell'opposizione è invece il calo del PD a tenere banco: la formazione di Bersani scende al 10,87% del tempo complessivo, il valore più basso da inizio anno, mentre la somma di IdV e SEL si aggira sempre tra il 9% ed il 10%.
Dati AGCom giugno 2011 aggregati per area politico-culturale |
Andando a vedere l'istogramma della distribuzione del tempo politico-istituzionale dei TG in termini di area, si nota come i rapporti tra i poli siano sostanzialmente gli stessi di maggio, e anzi con un lieve incremento del fronte progressita. Si assiste invece ad un vero e proprio terremoto interno all'ala conservatrice dello schieramento: il PdL subisce un violentissimo ridimensionamento, e con esso l'area di centrodestra, laddove la Lega Nord diventa secondo schieramento in termini di presenza mediatica, portando l'area di destra a livelli mai raggiunti prima durante l'anno.
Da rimarcare, inoltre, il fatto che le formazioni di sinistra - trainate principalmente dalla Federazione dei Verdi - abbiano per la primaa volta superato il punto percentuale, sull'onda emotiva della vittoria referendaria.
Le forze di centro, infine, appaiono in lieve risalita ma sempre in sofferenza, stabili appena sopra il 5% del tempo complessivo.
Dati AGCom 2011 aggregati per area politico-culturale |
I telegiornali più generosi con le istituzioni, Governo e Presidente del Consiglio in primis, sono stati Studio Aperto e RaiNews24, laddove MTV Flash ed il TGLa7 hanno dato più ampio rilievo alla maggioranza e ancora MTV Flash e TG3 all'opposizione.
Rainews24 e Studio Aperto si sono inoltre dimostrate le testate che si sono mostrate più sensibili al dilagare mediatico della Lega Nord, mentre il TG4 ed il TGLa7 hanno raccolto, sempre nello schieramento conservatore, le istanze del PdL.
TG2 e TG5 sono stati i telegiornali più generosi con le formazioni centriste, mentre TG1 e SkyTG24 sono stati nel mese di giugno i capisaldi del centrosinistra.
Dati AGCom 2011 aggregati per mese |
La tabella che mostra l'evoluzione mensile delle singole forze politiche e dei singoli enti istituzionali non fa che evidenziare i temi salienti del mese: l'avanzata della Lega e quella dell'Italia dei Valori, il ridimensionamento del PdL, il crollo del PD e la ripresa di Presidente del Consiglio e Governo.
Tali dati, naturalmente, devono essere soppesati sugli eventi intercorsi nel mese, ovvero gli ultimi strascichi del ballottaggio delle amministrative, e soprattutto le consultazioni referendarie. Si può ben indovinare come i referendum sia stati usati dai telegiornali come un nervo scoperto su cui incalzare Bossi ed il Presidente del Consiglio Berlusconi, che si erano spesi in prima persona contro il raggiungimento del quorum; di contrappunto, i veri vincitori a livello partitico dei referenudm sono stati i dipietristi. Le altre forze appaiono in calo in quanto non direttamente coinvolte nella questione referendaria.
A livello di aderenza alle norme della par condicio, i telegiornali che nel mese di giugno sono apparsi più meritevoli sono stati SkyTG24, MTV Flash e TG3, mentre fanalino di coda risulta essere Studio Aperto, secondo una situazione generale che pare ormai cristallizzata.
Il miglioramento della situazione di maggio pare dunque essersi trattato solo di un fenomeno temporaneo prettamente legato alle scadenze elettorali: una volte chiusesi queste la TV italiana torna a divaricare la forbice tra le presenze mediatiche di istituzioni, maggioranza e opposizione, a netto svantaggio di quest'ultima. Vedremo se il mese di luglio - con l'approvazione della finanziaria, il caso Papa e la crisi del debito - confermerà una volta di più questa tendenza.
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