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Agosto è un mese generalmente anomalo dal punto di vista televisivo: molte aziende chiudono i battenti per ferie, le città si spopolano ed in generale la gente passa meno tempo davanti alla TV, ricercando perlopiù in maniera quasi istintiva argomenti di informazione generalmente più leggeri rispetto al resto dell'anno.
D'altra parte, questo agosto in particolare è stato vissuto all'insegna della crisi economica e dell'attesa per la manovra finanziaria, in una cornice di progressiva erosione del potere d'acquisto delle famiglie.
Proprio l'intreccio di queste due opposte tendenze, una di valenza generale ed una di valenza particolare, può contribuire a spiegare le numerose sorprese che riserva l'analisi dei dati AGCom del mese di agosto 2011.
Il primo highlight lo riserva proprio il numero totale di ore di informazione politica, che si attesta intorno a 180. Un valore pressoché uguale alla media 2011 - almeno fino ad ora. Tenendo conto del mese in analisi, bisogna però considerare queste 180 ore come un valore particolarmente alto, inequivocabile segnale dell'eccezionale situazione che il Paese sta attraversando dal punto di vista economico.
Dati AGCom agosto 2011 |
Già dalla tabella dei dati grezzi è possibile osservare una brusca inversione di tendenza rispetto ai mesi scorsi: l'opposizione, spinta dal Partito Democratico, torna sopra quota 30% totalizzando il miglior risultato in termini relativi da febbraio; le istituzioni, pur in crescita, si fermano al 45%, lontane anni luce dal 60% del mese di marzo; la maggioranza, infine, si attesta al 24%, tornando ai valori dei primi mesi dell'anno.
La conformazione della scena politica, di fatto, pare tornare ad essere quella dei mesi di avvio 2011, con Governo e Presidente del Consiglio ad oscurare la maggioranza di centrodestra, ed un contraltare fatto dall'opposizione di centrosinistra.
Dati AGCom agosto 2011 aggregati per Istituzioni - Maggioranza - Opposizione |
Dati AGCom 2011 aggregati per Istituzioni - Maggioranza - Opposizione |
L'istogramma mostra con chiarezza i dati relativi al mese di aagosto, mentre la tabella sottostante evidenzia il trend storico del 2011 relativamente alla suddivisione temporale tra istituzioni, maggioranza e opposizione. Proprio dalla tabella emerge una sorta di divisione dell'anno in tre fasi: nella prima, da gennaio a marzo, il tempo istituzionale - nel senso di Governo e Presidente del Consiglio - era predominante nei confronti del tempo di maggioranza, mentre l'opposizione, pur sottodimensionata, manteneva le proprie quote di rappresentatività; aprile ha traghettato il Paese verso la seconda fase, durata fino a luglio, e caratterizzata dai temi prettamente elettorali: elezioni amministrative e referendum. Questa fase ha visto un maggiore equilibrio tra le forze in campo in occasione degli appuntamenti elettorali per poi vedere una progressiva diminuzione della rilevanza del ruolo dell'opposizione. La terza fase, che comprende il mese di agosto ed il cui consolidamento si dovrà appurare nelle rilevazioni successive, mostra un recupero del ruolo dell'opposizione a fronte di percentuali mutate tra istituzioni e maggioranza, a favore della seconda.
L'attenzione ai temi economici ed una legge di bilancio fatta principalmente di incrementi fiscali hanno da un lato offerto spazio televisivo alle controproposte e alle critiche delle forze di opposizione, e dall'altro consigliato prudentemente a Berlusconi una minor frequenza nelle sue apparitizioni telegiornalistiche.
I telegiornali che hanno fornito maggiore spazio al Governo e alle istituzioni in generale sono stati Studio Aperto e TG4; quelli più generosi nei confronti delle forze di maggioranza MTV Flash e TG3, mentre quelli che hanno riservato più spazio alle opposizioni si sono rivelati Rainews e Sky TG24.
Dati AGCom agosto 2011 aggregati per area politico-culturale |
Dati AGCom 2011 aggregati per area politico-culturale |
Lo spaccato per area politico-culturale ed il relativo confronto storico valido sui primi sette mesi del 2011 mostrano come agosto non sia un mese di svolta in chiave dei rapporti tra istituzioni, maggioranza e opposizione, ma si ponga anche come significativo nella valutazione tra spazio dedicato a centrodestra e centrosinistra.
L'area moderata del panorama politico, dopo aver toccato il proprio massimo a luglio, torna ai valori più bassi dal mese di marzo, tenuta d'altra parte in piedi - mediaticamente parlando - solo da una Lega Nord sempre più protagonista degli schermi TV. Il fronte progressista segna invece di gran lunga il proprio risultato migliore, ben oltre il 40% del tempo.
Anche il centro si avvantaggia del silenzio di PdL e FLI, mentre la sinistra estrema mantiene la propria irrilevanza mediatica.
I telegiornali che hanno maggiormente favorito la Lega Nord ed in generale le forze di destra sono stati Rainews e TG3; il maggiore spazio alle forze di centrodestra è stato dato da TG4 e MTV Flash.
Le forze centriste hanno invece trovato maggior sponda su TG2 e Sky TG24, mentre il centrosinistra ha prevalso su TG5 e Rainews.
Dati AGCom 2011 aggregati per mese |
In questo scenario si vede senza alcun dubbio la maggiore rilevanza delle forze considerate più credibili dal punto di vista delle riforme economiche, ma il dato del Partito Democratico appare comunque abnorme anche in questo contesto; diventa allora inevitabile ritenere che lo spazio riservato dai media alla formazione di Bersani sia dovuto almeno in parte al caso Penati, dando alla rilevanza quantitativa un risvolto negativo sul piano qualitativo.
Confrontando infine i telegiornali dal punto di vista dell'aderenza alla par condicio, emerge come le due testate più ligie alla legge sono state MTV Flash e TG3, laddove quelle più squilibrate si sono rivelate Studio Aperto e TG4, entrambe in favore dell'area di centrodestra.
In generale il mese di agosto segna, dal punto di vista quantitativo, un importante segnale di discontinuità rispetto all'immediato passato; i prossimi mesi, con la reale ripresa della discussione politica in Parlamento e con l'approfondirsi dei temi legati alla crisi economica, potranno fornire ulteriori indizi sull'esistenza di un reale cambio di rotta dal punto di vista dell'informazione in Italia.
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