mercoledì 18 settembre 2013

Dati AGCom giugno 2013

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Giugno 2013 è un mese a due facce: da un lato le elezioni amministrative che hanno visto importanti avvicendamenti a Roma e in molte città capoluogo del Paese, dall'altro, verso la fine del mese, lo scandalo kazako che ha visto in prima linea il nuovo Ministro degli Interni Angelino Alfano.
Come riportano i dati AGCom relativi a questo mese, le ore di informazione politica complessive sono state 374, un valore pressoché identico a quello del mese precedente, e pertanto poco adeguato ad un periodo così rilevante soprattutto dal punto di vista elettorale.

Dati AGCom giugno 2013

Dati AGCom 2013 aggregati per mese

Dall'analisi dei dati grezzi emerge un vero e proprio ritorno al passato, con il PdL saldamente primo partito ed il PD schiacciato all'angolo. Addirittura il M5S si piazza seconda forza politica in televisione arrivando quasi a pareggiare da solo l'intera coalizione di centrosinistra.
Il PdL si mantiene in realtà sui livelli del mese precedente, è invece il PD che scivola verso il silenzio televisivo con un -4% rispetto al mese precedente e più che dimezzando i livelli record del mese di aprile. È significativo come il partito che comunque ha vinto la tornata elettorale amministrativa di giugno non abbia ricavato da questo evento alcun beneficio mediatico.
Il M5S si presenta in crescita dopo i mesi precedenti di isolamento, ma nel caso della formazione grillina l'attenzione dei telegiornali si è più che altro focalizzata sul flop - rispetto alle attese - alle amministrative, quindi si tratta di un'attenzione in qualche modo non proprio gradita.

Osservando i dati grezzi a livello istituzionale, si nota una sostanziale stabilità dei dati di Enrico Letta, mentre il suo esecutivo, unica voce a superare il 20% del tempo totale, diventa immediatamente protagonista della scena telegiornalistica italiana.

Dati AGCom giugno 2013 aggregati per
area politico-culturale

Dati AGCom 2013 aggregati per
area politico-culturale

Osservando l'andamento delle coalizioni, quindi senza considerare il tempo istituzionale, si nota come i movimenti sopra evidenziati siano effettivamente amplificati: questo significa come nessuna delle forze in campo abbia sostanzialmente avuto scambi percentuali con i tempi istituzionali, ma vi siano stati veri e propri travasi di attenzione da una coalizione all'altra.

In particolare, appare evidente come sia il centrosinistra in questo caso a soffrire (-11%), a tutto vantaggio - almeno in termini numerici - del MoVimento 5 Stelle (+8%), mentre la coalizione berlusconiana rosicchia circa il 3%.
Continua la marginalità degli altri attori politici, dalla sinistra estrema scomparsa completamente dalla scena già dopo le elezioni a Monti, relegato alle percentuali della sola FLI durante la campagna elettorale.

A livello di testate emerge come i telegiornali più favorevoli al centrodestra siano stati Studio Aperto e TG5, mentre quelli maggiormente orientati verso il centrosinistra siano stati RaiNews e TG1. Infine, il M5S raccoglie maggiore visibilità su TGCOM e SkyTg24.

Dati AGCom giugno 2013 aggregati per
Istituzioni - Maggioranza - Opposizione

Dati AGCom 2013 aggregati per
Istituzioni - Maggioranza - Opposizione

Esaminando infine i dati aggregati per maggioranza, opposizione e istituzioni si nota l'effetto del travaso di attenzione dal PD al M5S nel forte incremento delle forze di opposizione e nell'altrettanto significativo calo per quelle di maggioranza, che toccano il loro minimo dell'anno battendo il valore del mese precedente.
Malgrado la riproposizione di una grande coalizione simile a quella che aveva sostenuto il Governo Monti, la presenza all'opposizione di una forza dinamica e catalizzante come il M5S rende ls distribuzione dei dati di assegnazione molto più equilibrata rispetto a quel periodo.

Anche a livello di istituzioni i valori sono molto più bassi dei Governi Monti e Berlusconi, seppure ancora troppo alti secondo quelle che dovrebbero essere le regole auree della par condicio.

A tale proposito, si nota come nel mese di giugno i telegiornali più vicini alla maggioranza parlamentare siano stati Studio Aperto e TG3 - a riprova della "strana maggioranza" che governa il Paese; l'opposizione è stata maggiormente rappresentata su TGLa7 e TGCOM mentre, infine, le istituzioni hanno trovato maggiore spazio su TG1 e TG2.

A livello generale, i TG più aderenti alle norme della par condicio per il mese di giugno si sono rivelati TGLa7 e MTVNews.

Il mese di giugno, in realtà, altro non è che un mese di transizione tra le elezioni politiche e la bomba della sentenza di condanna a Silvio Berlusconi, anche se in altri anni la presenza delle elezioni amministrative lo avrebbe reso uno dei momenti più caldi dell'anno.
Malgrado la sua apparente non-rilevanza, tuttavia, questo mese offre interessanti spunti su come la TV tratta la politica nei momenti di stanca, evidenziando una volta di più una netta preponderanza per il centrodestra.

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